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Marillac, Michel de.

Uomo politico francese. Eletto consigliere al Parlamento di Parigi nel 1596, fu successivamente consigliere di Stato e appartenne alla fazione di corte detta dei dévots e facente capo alla regina madre, Maria de' Medici. Nel 1624 fu nominato da Richelieu sovrintendente alle Finanze e due anni dopo ministro guardasigilli. Redasse l'ordinamento emanato nel 1626 che consentiva ai nobili di dedicarsi ai traffici marittimi, senza che ciò comportasse un declassamento, conferendo inoltre titoli nobiliari a vari armatori e a ricchi mercanti. Si impegnò poi a promuovere altre riforme e nel 1629 ne presentò un primo elenco che comprendeva misure dirette contro il ceto dei togati, come la soppressione della venalità delle cariche a corte e nell'esercito, la limitazione dei poteri di rimostranza dei Parlamenti locali e norme legislative sulla posizione degli intendenti. La sua fortuna politica declinò dopo che Luigi XIII, anziché seguire il partito dei dévots e firmare la pace con la Spagna, decise di seguire i consigli di Richelieu, nominato primo ministro di Stato e riconfermato nel 1630, quando sembrava ormai certa la sua destituzione. Arrestato in quella che è passata alla storia come la journée des dupes (giornata degli imbrogli), seguì la sorte di Maria de' Medici, condannata all'esilio a Châteaudun (Parigi 1563 - Châteaudun, Beauce 1632).