Uomo politico francese. Eletto consigliere al Parlamento di Parigi nel 1596, fu
successivamente consigliere di Stato e appartenne alla fazione di corte detta
dei
dévots e facente capo alla regina madre, Maria de' Medici. Nel
1624 fu nominato da Richelieu sovrintendente alle Finanze e due anni dopo
ministro guardasigilli. Redasse l'ordinamento emanato nel 1626 che consentiva ai
nobili di dedicarsi ai traffici marittimi, senza che ciò comportasse un
declassamento, conferendo inoltre titoli nobiliari a vari armatori e a ricchi
mercanti. Si impegnò poi a promuovere altre riforme e nel 1629 ne
presentò un primo elenco che comprendeva misure dirette contro il ceto
dei togati, come la soppressione della venalità delle cariche a corte e
nell'esercito, la limitazione dei poteri di rimostranza dei Parlamenti locali e
norme legislative sulla posizione degli intendenti. La sua fortuna politica
declinò dopo che Luigi XIII, anziché seguire il partito dei
dévots e firmare la pace con la Spagna, decise di seguire i
consigli di Richelieu, nominato primo ministro di Stato e riconfermato nel 1630,
quando sembrava ormai certa la sua destituzione. Arrestato in quella che
è passata alla storia come la
journée des dupes (giornata
degli imbrogli), seguì la sorte di Maria de' Medici, condannata
all'esilio a Châteaudun (Parigi 1563 - Châteaudun, Beauce
1632).